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Il telescopio realizzato dall’Università di Torino è partito verso l’ISS

Da Alessandro Maldera

Agosto 24, 2019

Il telescopio realizzato dall'Università di Torino è partito verso l'ISS
Si chiama Mini EUSO ed è il telescopio realizzato dall’Università di Torino appena partito verso la Stazione Spaziale Internazionale.
Il telescopio realizzato dall'Università di Torino è partito verso l'ISS
Il telescopio realizzato dall’Università di Torino è partito verso l’ISS

Il progetto

Il telescopio, insieme al primo robot cosmonauta Fyodor, è stato lanciato nella spazio sulla navicella spaziale Soyuz, partita giovedì 22 agosto dal cosmodromo di Baikonur, in Kazakistan.
Tuttavia, il dipartimento di Fisica dell’ateneo torinese non è stato l’unico ad essere coinvolto nel progetto di realizzazione di EUSO.
Infatti, questo telescopio a raggi ultravioletti è il frutto della
collaborazione di 16 Paesi.
Una volta che la navicella Soyuz sarà arrivata alla Stazione Spaziale Internazionale, sarà l’astronauta italiano Luca Parmitano ad attivare il telescopio.
Lo strumento è nato grazie a un accordo tra l’Agenzia Spaziale Italiana, ente finanziatore, quella russa Roscosmos è guidato dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.

Le funzioni del telescopio

Il compito di Mini EUSO sarà quello di osservare dallo spazio i raggi cosmici e le energie estreme, eventi molto rari.
L’osservazione dei raggi cosmici avvenire attraverso la misura della luce di fluorescenza prodotta dagli sciami atmosferici estesi, ossia le cascate di particelle prodotte dall’interazione del raggio cosmico primario con le molecole di atmosfera.
Nello specifico, Mini EUSO è un esperimento costituito da due lenti di fresnel di 25 centimetri con un campo di vista complessivo di circa 40 gradi.
In parole semplici, l’obiettivo del telescopio è quello di provare il principio di osservazione dei raggi cosmici dallo spazio, rivelare meteore, fulmini, bio-luminescenza legata a particolari comportamenti di plancton e alghe, nonché cercare eventi di materia strana.
Inoltre, Mini EUSO si propone di provare il principio di osservazione dei detriti spaziali e di misurare l’intensità delle emissioni terrestri nella banda del vicino Uv.
Insomma, un grande orgoglio per l’Università di Torino che vede un suo progetto arrivare sulla Stazione Spaziale Internazionale.
(Foto tratta da Business Insider)

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende