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Torino, l’ex Moi libero entro l’estate: in arrivo il piano del Viminale per i rimpatri assistiti

Da Alessandro Maldera

Luglio 16, 2019

Torino, l'ex Moi libero entro l'estate: in arrivo il piano del Viminale per i rimpatri assistiti
A Torinol’ex Moi verrà liberato entro l’estate.
Si sta per concludere l’occupazione delle palazzine dell’ex Villaggio Olimpico di Torino 2006 che ha dato vita a una delle emergenze umanitaria, sanitaria, sociale e di ordine pubblico più grandi degli ultimi anni.
Nel dettaglio, la palazzina azzurra e quella marrone sono già vuote e mutate da tempo.
Le altre due, quella gialla e quella grigia, invece, verranno sgomberate entro metà agosto, mentre il termine era previsto per la fine dell’anno.

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L’occupazione

I quattro stabili sono invasi dalla primavera del 2013, quando circa 200 tra profughi e richiedenti asilo li occuparono dopo essere rimasti senza assistenza dopo la chiusura improvvisa del piano Emergenza Nordafrica.
In alcuni momenti si era arrivati a contare 1.300 persone stipate ovunque, anche in cantina. Ad oggi ce ne sono ancora 400.
Di queste persone, una parte verrà inserita in percorsi di accoglienza.
Per gli altri 200 si prospetta il centro di accoglienza con rimpatrio assistito oppure lo smistamento in altre strutture.
Non sono previste né l’assegnazione di case né percorsi di inclusione.
Lo sgombero totale, previsto per fine anno, ha subito una forte accelerata grazie all’insediamento del nuovo governatore Alberto Cirio e della sua giunta.

La sperimentazione dei rimpatri assistiti

Il Ministero dell’Interno ha scelto il Piemonte come regione apripista per l’avvio di una sperimentazione sui rimpatri volontari assistiti.
Nel dettaglio, il piano prevede degli incentivi per aiutare i migranti che accettano di tornare in patria e aprire un’attività.
Sul tavolo ci sono già pronti 5 milioni di euro da investire nel progetto.
L’obiettivo è di riuscire a convincere almeno un migliaio di persone ad accettare.
I primi a cui verrà proposta questa soluzione saranno gli attuali inquilini  del Moi, di cui una trentina ha già accettato l’offerta.

Il piano del Comune

Palazzo Civico avrebbe voluto muoversi diversamente.
Infatti, la Sindaca Chiara Appendino stava pensando a un progetto innovativo che avrebbe coinvolto Forze dell’Ordine, Regione Piemonte, Diocesi di Torino e la Compagnia di San Paolo.
Il progetto prevedeva di risolvere la questione ex Moi svuotando gli edifici, ma garantendo agli occupanti percorsi di inclusione, abitazioni, corsi di italiano e di formazione ai fini di un inserimento del mondo del lavoro.
Compagnia di San Paolo aveva già stanziato quasi 4 milioni dei 7 per il progetto che ha portato l’inserimento di circa 330 persone in piccoli alloggi della Chiesa, le quali hanno frequentato poi anche corsi di italiano e di formazione professionale. Una cinquantina di profughi ha poi trovato lavoro.
Un percorso lungo che è stato interrotto dall’accelerata del Viminale che ha inviato, in due tranche, oltre due milioni di euro per garantire lo sgombero immediato.
A questa cifra si sono aggiunti 500mila euro provenienti dalla Regione per anticipare i tempi e chiudere le palazzine entro agosto.
Dunque, dopo anni di diatribe, tra poco più di un mese si chiuderà il capitolo riguardante l’occupazione dell’ex Moi.
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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende