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Degrado all’ex fabbrica Superga: lo storico stabilimento di scarpe di tela in preda allo spaccio

Da Alessandro Maldera

Marzo 20, 2019

Sempre peggiore la situazione dell’ex fabbrica Superga.
Ormai da anni, lo storico stabilimento di scarpe di tela, tra via Verolengo e via Orvieto, nel quartiere San Donato, versa in uno stato di degrado e di abbandono totale.
Ogni giorno, sotto i cornicioni della fabbrica, gruppi di tossici si ritrovano per bucarsi con le siringhe o per farsi di crack utilizzando le bottiglie forate, lasciando poi sui marciapiedi le siringhe, le bottiglie. e i fazzolettini imbrattati di sangue.
Scene che spesso si vedono anche in pieno giorno, tra la paura dei residenti. Alcuni di loro abbassano lo sguardo e continuano a camminare verso la loro meta, altri scuotono la testa e assistono alla scena con un senso di tristezza e di sconforto per i bambini che vivono nel quartiere.
Non solo luogo di ritrovo per tossici, ma la zona intorno all’ex fabbrica Superga sembra essere diventata una piccola piazza di spaccio con tanto di pusher.
Inoltre, di sera, il giardino dedicato alle operaie Superga, si popola di bivaccatori che, al mattino, lasciano decine di bottiglie di vetro che si confondono tra l’erba e la strada.
Attualmente, l’ex fabbrica Superga è nelle mani del Comune, il quale sarebbe intenzionato a dismetterla, ma con scarsi risultati. Infatti, purtroppo, finora tutte le gare sono andate deserte e si sono concluse con un nulla di fatto.
L’ultimo tentativo è iniziato lo scorso settembre  quando lo stabilimento è stato messo all’asta con un base di 1,3 milioni di euro per diventare, molto probabilmente, una residenza per anziani.
Sempre lo scorso settembre anche un’altra storica fabbrica, la ex Nebiolo, era stata messa all’asta con un base di un milione di euro e che potrebbe diventare una struttura per studenti universitari.
L’operazione rientra nel piano di dismissioni del piano di risanamento che il Comune ha concordato con la Corte dei Conti. Inoltre, l’obiettivo del piano è quello di riqualificare porzioni di città dismesse da anni.
Le due aree industriali sono all’asta senza la partecipazione pubblica.
Attualmente nessuno si è ancora fatto avanti per rilevare le due strutture, ma una cosa è certa: la destinazione futura di entrambi gli ex stabilimenti sarà esclusivamente privata.
Dunque, in attesa degli acquirenti privati, i residenti attendono un intervento del Comune atto a contrastare i tossici, pusher e bivaccatori che frequentano la zona.
(Foto tratta da Museo Torino)
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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende