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Ël gieugh dël quìndes, l’intramontabile rompicapo dei ragazzi piemontesi del passato

Da Alessandro Maldera

Febbraio 12, 2019

I ragazzini torinesi degli anni Cinquanta e Sessanta ricorderanno sicuramente Ël gieugh dël quìndes, ossia il gioco del quindici.
Il nome di questo indimenticato rompicapo era “fifteen puzzle”, che significa “rompicapo del quindici”. Fu inventato nel 1874 da Noyes Palmer Chapman, postino in servizio a Canastota, un piccolo villaggio della Contea di Madison nello Stato di New York.
Come spesso è accaduto nel corso della storia, però, fu Samuel Loyd, appassionato enigmista e creatore di diversi rompicapi, ad intuire che quel passatempo poteva essere sfruttato a livello commerciale.

Il gioco e le sue regole

Il gioco è composto da una tabellina di forma quadrata su cui sono disposte 15 piccole tessere quadrate, numerate da 1 a 15, scorrevoli sia in verticale che in orizzontale. Solitamente le tesserine con i numeri dispari hanno un colore diverso da quelle con i numeri pari.
In passato la tabellina era fatta di legno o di resina, ma in tempi più moderni veniva realizzata in plastica.
La tabellina è suddivisa in quattro righe e quattro colonne che formano 16 spazi su cui vengono posizionate le 15 tesserine.
Perché ci sono 16 spazi per 15 tessere? Semplice, per consentire lo spostamento delle tesserine in tutte le direzioni.
Lo scopo del gioco prevede di riordinare le tessere mescolate in ordine numerico sequenziale, in modo da tale che, alla fine, le tessere siano disposte ordinatamente, partendo dalla tessera numero 1 in alto a sinistra, fino ad arrivare alla numero 15 in penultima posizione e con lo spazio vuoto in basso a sinistra.
Il rompicapo ebbe subito un grande successo e fece diventare famoso anche il suo inventore Loyd. Infatti, nel 1914 il figlio di LoydSamuel Loyd junior, pubblicò il volume “Sam Loyd’s Cyclopaedia of 5000 puzzles, tricks and conundrums”, nel quale vi è la descrizione del gioco del quindici.
In pratica è possibile definire il gioco del quindici come l’antenato del cubo di Rubik, il puzzle tridimensionale inventato nel 1974 dal professore di architettura e scultore ungherese Ernő Rubik.

Il gioco del quindici oggi

Attualmente esistono moltissime varianti di Ël gieugh dël quìndes, tra cui una in cui le 15 tessere riproducono delle parti di un’immagine proprio come per i puzzle anziché i classici numeri, e tabelline con un numero di caselle più limitato dedicate ai bambini.
Inoltre, con l’avvento del digitale, esistono molte app per smartphone e versioni software per pc che si ispirano al gioco.
Dunque, nonostante il passare degli anni, il fascino di Ël gieugh dël quìndes non tramonta mai.
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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende