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La tartrà, l’antico budino povero piemontese

Da Alessandro Maldera

Novembre 09, 2018

La tartrà, il budino salato della tradizione contadina piemontese

La tradizione culinaria piemontese vanta molti piatti prelibati, tra cui la tartrà.
La tartrà, o tartra, è un budino salato che, anticamente, veniva preparato dai contadini con ingredienti poveri.
L’origine di questo piatto risale al Medioevo ed ha forti influenze spagnole e barbare.
Nel periodo medievale, la tartrà veniva preparata come piatto unico e veniva consumato in campagna con i pochi ingredienti genuini che erano a disposizione dei contadini: uova, latte, panna e formaggio.
La tartrà veniva servita con creme di verdura in base alla stagione.
Il pregio di questo piatto è il facile abbinamento di sapori in virtù del quale poteva essere accompagnato a molte pietanze.
Questo piatto della tradizione contadina piemontese è tipico delle zone delle Langhe e del Monferrato, terre di vigneti secolari riconosciute come Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO nel 2014.
Oggigiorno la tartrà è servita come antipasto ed è considerata una vera e propria prelibatezza dai ristoranti che la propongono fieramente in menù.
In passato, questo piatto unico veniva abbinato a vini corposi come il Barbera o il Dolcetto d’Alba. Oggi, invece, i ristoratori lo abbinano a vini meno strutturati come il Roero Arneis, il Piemonte Chardonnay e il Pinot Bianco delle Langhe.

La ricetta

Vediamo come preparare la tartrà.
Prendete una ciotola e sbattete 4 uova intere più 2 tuorli. Dopodiché aggiungete mezzo litro di latte tiepido, un quarto di panna da cucina, 3 cucchiai di  parmigiano grattugiato, 2 cucchiai di trito di salvia, alloro e rosmarino, una grattata di noce moscata, sale e pepe nero macinato. Poi, unite una cipolla precedentemente tritata e imbiondita con una noce di burro. Lasciate intiepidire e mescolate bene il tutto. Dopo aver effettuato questa operazione, rovesciate il composto in uno stampo o in più stampini singoli dopo aver imburrato e infarinato. Cuocere per 30 minuti a bagnomaria in forno a 200°.
Infine, una volta pronto, servite il soufflé tagliandolo a fettine e adagiandolo in un piatto e accompagnatolo con una crema fonduta, una crema di funghi porcini, di zucca o di peperoni o della verdura che più vi piace.
(Foto tratta da saporie.com)
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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende