Storia

Il dito di Cristoforo Colombo: il portafortuna di piazza Castello

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Toccare il dito di Cristoforo Colombo è una delle poche scaramanzie di Torino

Quando si parla di superstizione, nessuno ama ammettere di portare un cornetto in tasca.

Ma guai a salire sull’ascensore della Mole Antonelliana prima di essersi laureati. E occhio a non calpestare con il piede destro le parti basse del toro di sotto i portici di piazza San Carlo.

Lo stesso vale per il dito di Cristoforo Colombo in piazza Castello

Sebbene tutti sappiano dell’esistenza di alcuni dei portafortuna della nostra città, è un pochino meno famosa la storia che gira intorno al mignolo della mano del navigatore che scoprì l’America mentre cercava l’India (e se non è fortuna questa, signori).

Per chi non sapesse di cosa stiamo parlando ecco tutti i segreti del dito di Colombo.

Sotto i portici del Palazzo della Prefettura in piazza Castello, incastonata nel muro, si trova una lapide in bronzo con altorilievo di un personaggio dal mignolo lucido e, sullo sfondo un mappamondo ed una caravella.

Inutile dire di chi si tratti, ma quella falange bronzea spicca su tutto il resto dell’opera e si tratta appunto del famoso e famigerato dito di Colombo.

Il dito di Colombo: il portafortuna di Piazza Castello

La scultura, opera dell’artista Dino Somà e stata inaugurata il 12 ottobre 1923, data in cui ricorre l’anniversario della scoperta dell’America. 

Un ricordo e celebrazione dei volontari italiani emigrati in America Latina nel corso della prima guerra mondiale.

Strofinarlo è d’obbligo: si dice che sia di buon auspicio soprattutto per passare egregiamente gli esami universitari e, gli studenti torinesi sembrano conoscere bene questa caratteristica, tanto che il povero dito di Cristoforo Colombo non è più quello originale.

Proprio a causa dei continui strofinamenti si assottigliò talmente tanto che fu necessario sostituirlo. Purtroppo anche quello attuale, presto subirà lo stesso destino e verrà cambiato con uno nuovo di zecca.

Intanto, essendo cominciata la sessione estiva degli appelli d’esame, non sarà difficile vedere qualche ragazzo che fa gli scongiuri toccando il dito, mentre quelli bene informati si affideranno al più proficuo dei metodi per essere promossi: studiare, studiare e ancora studiare.

Francesco Esposito

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