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L’arrivo di Annibale a Torino: distruzione e devastazioni nel 218 a.c.

Da Alessandro Maldera

Settembre 25, 2015

Siamo tutti abituati a pensare a Torino come “Augusta Taurinorum”. Romanissima città, contraddistinta dagli altrettanto famosi “cardo” e “decumano” che caratterizzano ogni insediamento fondato dai romani.

Eppure c’è una storia, sconosciuta ai più, che invece ha segnato ancora prima dell’epoca romana il nostro territorio.

Siamo nel 218 a.C. . Le due superpotenze di allora, Roma e Cartagine, si stanno affrontando senza esclusione di colpi. Il primo round è andato ai romani che hanno tolto dal controllo cartaginese la Sicilia, facendola diventare una provincia romana.

Ma i cartaginesi reagiscono e inviano in Italia un loro bravissimo generale che, di li a poco, imprimerà il proprio nome nella storia: Annibale.

Il generale parte da Cartagine e si dirige con i propri soldati, e 37 elefanti, verso la Spagna. Dopodiché attraversa le Alpi e punta verso la capitale nemica.

Ed è proprio in questo momento che il destino della nostra città si incrocia con le vicende della seconda guerra punica.

Le vallate piemontesi erano abitate da tribù celtiche da diversi anni. I Taurini abitavano nel centro più grande ed importante di tutte le tribù confinanti: Taurinia.

Una sorte di “capitale” celtica, incastonata tra le rive del fiume Po e della Dora che offrivano all’ insediamento fonte sicura di cibo e una buona posizione difensiva.

Nel 218 a.C. si presenta alle porte della città Annibale che, dopo aver tentato inutilmente di fare dei Taurini dei propri alleati, assedia la città.

I combattimenti sono molto cruenti e gli abitanti si difendono con molto coraggio per 3 giorni, ma nulla possono contro uno dei più forti eserciti che il mondo avesse conosciuto fino ad allora.

Taurinia è sconfitta e rasa al suolo, Annibale trapassa il Piemonte ed arriva fino a Canne, dando ai romani parecchio filo da torcere.

Romani che, però, di li a poco sconfissero Annibale e Cartagine ampliando notevolmente la loro sfera di influenza in Italia e in Europa.

Le conseguenze delle battaglie

Questo portò gli interessi  romani, e i loro eserciti, sempre più lontano dalla capitale costringendo le legioni a fondare nuovi accampamenti e nuove città.

Una di queste fu creata nel 28 a.c. ,durante le guerre galliche, sui resti di  un antico insediamento celtico incastonato tra le rive di due fiumi che offrivano riparo e cibo, e a cui fu dato il nome di  Julia Augusta Taurinorum o, più semplicemente, Augusta Taurinorum.

Alessandro Rigitano

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende