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25 Aprile 1945: Aldo dice… libertà per Torino

Da Alessandro Maldera

Aprile 25, 2015

25 Aprile 1945: Aldo dice... libertà per Torino

25 Aprile 1945: Aldo dice… libertà per Torino

La data del 25 Aprile è, come tutti sanno, il giorno della liberazione ma nella nostra città come andarono i fatti? A che punto era la lotta all’ invasore tedesco in quella data?

Per dovere di cronaca ricordiamo che il 25 Aprile fu scelto dal Governo provvisorio il 22 Aprile del 1946, data confermata con legge ordinaria n. 260 del Maggio del 1949.

Il giorno è convenzionale, nel senso che anche successivamente i combattimenti (e i morti) continuarono ma venne scelto poiché, quella mattina, iniziò la lotta partigiana di liberazione delle due più grandi città del nord: Milano e Torino.

A Torino era già in atto uno sciopero generale dalle ore 9.00 del 18 Aprile.

Il 20 Aprile venne emanato lo stato di allerta da parte del Comitato di Liberazione Nazionale (C.L.N), e a cavallo del 24/25 Aprile partì l’insurrezione con il famoso comunicato “Aldo dice”:

“A tutti i comandi zona.

Comunicasi il seguente telegramma: ALDO DICE 26 x 1 Stop Nemico in crisi finale Stop Applicate piano E 27 Stop Capi nemici et dirigenti fascisti in fuga Stop Fermate tutte macchine et controllate rigorosamente passeggeri trattenendo persone sospette Stop Comandi zona interessati abbiano massima cura assicurare viabilità forze alleate su strade Genova-Torino et Piacenza-Torino Stop 24 aprile 1945

I combattimenti furono cruenti e duri, i tedeschi tentarono di resistere agli ordini del generale tedesco Ernst Schlemmerco e poterono contare sull’ apporto di 20 carri armati.

Ma fu tutto inutile: i partigiani riuscirono a prendere i grandi stabilimenti industriali presenti in città e, nel momento in cui conquistarono queste postazioni, gli operai si unirono ai combattenti; inoltre sempre più squadre confluirono in città, allargando le divisioni della resistenza.

Obiettivo delle divisioni di liberazione era evitare che i tedeschi in ritirata facessero terra bruciata e distruggessero tutte le infrastrutture presenti sul territorio prima dell’ arrivo degli alleati.

Quest’ ultimi la notte del 24 Aprile superano il Po, e si avviarono verso le grandi città della pianura padana: per questo il CLN diede l’ ordine di avviare l’ insurrezione in quelle ore.

Proprio il 25 Aprile (una coincidenza?) Mussolini scappò da Milano verso Como dove verrà catturato solo pochi giorni; la sera del 28 Aprile.

Nella nostra città i tedeschi in fuga percorsero la strada che da corso Regina Margherita porta verso Bertolla e Abbadia di Stura, imboccando la via di Milano, attraverso Chivasso, non senza lasciare uno strascico di sangue: si contano 14 rappresaglie su tutta l’ area cittadina, da Moncalieri ad, appunto, Chivasso.

233 vittime conta la macabra  ritirata nazi-fascista, 19 delle quali avvenute il 1 Maggio (ben oltre la resa), nella sacca di resistenza tedesca che si trovava nel triangolo Cavaglià-Caluso-Castellamonte.

Alessandro Rigitano

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende