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Le vittime Torinesi della persecuzione nazi-fascista

Da Alessandro Maldera

Gennaio 27, 2015

Le vittime Torinesi della persecuzione nazi-fascista

Oggi 27 Gennaio ricorre il giorno della Memoria delle vittime della Shoa, e noi, come giornale torinese che parla di Torino e di chi vive questa città, non possiamo che rimandare la mente alle crude immagini in bianco e nero di quei giorni rabbuiati dalla persecuzione nazi-fascista, per ricordare, a modo nostro, i concittadini caduti in quei momenti di follia e oscurità che hanno avvolto il biennio 1943-1944.

Torino e la persecuzione nazi-fascista

In quei mesi anche la nostra città non è potuta sfuggire ai rastrellamenti effettuati dall’ esercito di Hitler, affiancato dai militari di Salò, e oggi in questo giorno di cordoglio cercheremo di ricordare alcuni dei circa 495 tra uomini donne e bambini che persero la vita in quei tragici giorni.

Il più conosciuto è senza dubbio Primo Levi, che non perse la vita in quei giorni, ma che possiamo, senza quasi ombra di dubbio, considerare una vittima poiché perse la vita schiacciato da quel ricordo, da quelle atrocità a cui era riuscito a sopravvivere grazie alle proprie conoscenze di chimico, atrocità che egli stesso raccontò in vari libri tra cui “Se questo è un uomo”.

Le vittime Torinesi della persecuzione nazi-fascista

Altro torinese illustre è senza dubbio Ettore Ovazza, fascista della prima ora, sostenitore fino all’ ultimo di Benito Mussolini, convinto che in quanto ebreo italiano e fascista, il governo italiano non avrebbe mai avviato una persecuzione razziale e che sarebbe scampato alla persecuzione: così non andò, fu scoperto dai nazisti in Valle d’ Aosta, trucidato, derubato e bruciato in una stufa di una scuola elementare di Verbania-Intra.

Mario Segre fu invece una vittima di Auschwitz , noto epigrafista italiano, costretto a dichiararsi ebreo nell’ isola di Rodi mentre stava conducendo degli studi, estromesso a soli 34 anni dall’ insegnamento universitario dopo l’ entrata in vigore delle infamanti leggi razziali, fu arrestato nell’ aprile del 1944 a Roma con tutta la famiglia, e condotto in Polonia dove troverà la morte un mese dopo.

La comunità israelitica torinese è sempre stata molto forte nel tessuto sociale della città, la più tangibile delle prove è proprio il monumento simbolo di Torino, la Mole Antonelliana, che in principio fu concepita come una sinagoga, ma anche le tante persone di origine ebraica che hanno dato un contributo significato allo sviluppo stesso dell’ economia cittadina, o i tanti uomini di cultura e imprenditori che hanno trasformato il capoluogo sabaudo in un punto di riferimento nel proprio settore di competenza.

Le vittime Torinesi della persecuzione nazi-fascista
Le vittime Torinesi della persecuzione nazi-fascista

Tutta Europa, tutto il mondo, ha pagato la follia nazista con un contributo di sangue troppo alto, i campi della morte hanno sterminato 6 milioni di persone e anche Torino ha dovuto pagare pegno: per ricordare tutti i caduti in questa assurda pagina di storia si deve continuare a divulgare, ricordare, rimembrare i racconti lasciateci dai sopravvissuti e visitare i luoghi dell’ orrore, perché tutto questo non accada mai più… mai più.

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende