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Numerazione delle vie di Torino, dalle origini a oggi

Da Alessandro Maldera

Novembre 25, 2014

Torino, una città ricca di storia e cultura, è nota sia per le sue bellezze architettoniche e artistiche, sia per il suo sistema di numerazione delle strade. Oggi diamo per scontato che ogni via abbia un nome e un numero civico, ma ciò che sembra normale è frutto di un lungo processo di evoluzione e cambiamento. In questo articolo, esploreremo la storia della numerazione delle strade di Torino, dalla sua implementazione nel XIX secolo fino ai giorni nostri.

L’origine della numerazione delle vie di Torino

Nei secoli Torino è cresciuta e si è sviluppata, espandendosi dalle mura medievali e abbracciando le sue periferie. Tuttavia, fino alla metà del XIX secolo, trovare un indirizzo preciso in città non era affatto semplice. Le strade non erano contraddistinte da nomi o numeri civici, e tutto era affidato alla memoria e alla capacità dei singoli di orientarsi. Solo i palazzi nobiliari erano identificati da nomi o simboli, ma per il resto, era un vero labirinto.

L’importanza

Con l’espansione della città e l’aumento della popolazione, diventò necessario trovare un sistema di numerazione che l’identificazione dei luoghi. Fu con la dominazione francese che la numerazione delle strade di Torino conobbe uno sviluppo moderno. Nel maggio 1808, Napoleone Bonaparte introdusse il sistema di numerazione civica utilizzato in Francia, che prevedeva un numero progressivo per ogni via, strada e piazza.

Numerazione delle vie di Torino, dalle origini a oggi

L’evoluzione del sistema di numerazione

L’inizio della numerazione delle strade di Torino iniziò a Casa Benedetto, nell’isolato estremo di via San Domenico, a Porta Susina. Il termine della numerazione fu posto alla chiesa di San Michele, vicino al fiume Po.  Però, a differenza del sistema francese, i numeri pari furono posti a destra e quelli dispari a sinistra, contraddicendo la regola seguita in Francia. Questa decisione fu presa per rendere più intuitiva l’identificazione degli indirizzi.

L’importanza di piazza Castello

Il 25 novembre 1860, piazza Castello fu decretata come il centro esatto di Torino, diventando il punto di partenza per la numerazione delle strade della città. Questa decisione fu fondamentale per stabilire un punto di riferimento centrale e facilitare l’orientamento nella città. Da piazza Castello, i numeri civici si svilupparono in modo progressivo, seguendo un ordine logico e coerente.

Regole della numerazione delle vie di Torino

Le regole di numerazione delle strade di Torino, stabilite più di un secolo fa, sono ancora in vigore oggi e ci permettono di orientarci e di sapere con esattezza dove ci troviamo.  E ricordiamo che i numeri pari si trovano a destra e quelli dispari a sinistra lungo la strada. Nelle piazze, la numerazione parte a nord-est e si sposta verso ovest. Inoltre, la via che si estende di fronte a una piazza prende il nome della stessa.

L’evoluzione tecnologica e il futuro 

Con l’avvento dei navigatori satellitari e delle mappe digitali, trovare un indirizzo preciso è diventato  facile. La tecnologia ci permette di individuare un edificio e ottenere il punto esatto in cui si trova con pochi clic. Tuttavia, non dobbiamo dimenticare il lavoro complesso che c’è dietro la semplice numerazione civica. Questo sistema, sviluppato nel corso dei secoli, ha reso possibile l’identificazione precisa dei luoghi e ha facilitato la vita di tutti i cittadini.

Articolo aggiornato il 08/12/2023

 

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende