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Spiagge urbane: un nuovo modo di vivere la città

Da Alessandro Maldera

Luglio 21, 2014

Spiagge urbane: un nuovo modo di vivere la città

Sabbia naturale, magari lungo il fiume: la formula magica delle spiagge urbane.

Un modo per fare finta di essere al mare, magari trovare un angolo di vacanza se la vacanza non c’è.

Abbiamo detto di Parigi, “patria” di quello che forse è stato il primo esperimento della lunga serie di spiagge urbane, Paris Plage.

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La spiaggia lungo la Senna non è dotata solo di sabbia, ma anche di palme, per dare l’impressione reale di essere in una spiaggia californiana.

Ma non è solo Parigi.

spiaggia urbana Paris Plage

Partendo dall’Italia, si sa che a Roma e Firenze Tevere e Arno sono animate da spiagge, in alcuni casi (Roma) anche molto estese, dotate di spiaggia naturale e libero accesso ai cani.

In Europa, a Berlino si prende il sole lungo le rive del fiume Sprea, mentre a Zurigo chi resta in città in vacanza può usufruire delle sponde del lago.

Anche a Praga si prende il sole lungo la Moldava.

Mentre ad Amsterdam la scelta è: andare in una spiaggia sulla costa oppure usufruire della spiaggia urbana sul lungofiume, nei pressi del porto?

Questo, ovviamente, per restare alle spiagge artificiali.

Se invece cercate lidi sabbiosi veri in città, non vi resta che affidarvi alle grandi spiagge rese celebri nel mondo dal panorama che unisce mare e grandi grattacieli. Come quella di Montecarlo, per esempio.

O come i quattro chilometri di sabbia di Copacabana, vista e rivista durante gli scorsi Mondiali.

Ancora, South Beach a Miami, Santa Monica, Jumeirah Beach, a Dubai, la Barceloneta a Barcellona, le spiagge urbane di Mumbai e Goa, Cape Town, Bondi Beach a Sidney.

E sul lago Ontario invece la distesa di Toronto.

Insomma, se volete viaggiare non c’è che l’imbarazzo della scelta.

E non sarebbe bello se anche a Torino ci fosse una spiaggia urbana, magari ai Murazzi.

Proprio come avveniva a metà del 1900 quando era consuetudine per i torinesi gustarsi qualche ora di realx sulle sponde fiume Po o del Sangone.

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende