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La merenda sinoira: un’usanza tutta piemontese

Da Alessandro Maldera

Giugno 26, 2014

La merenda sinoira Piemonte

La merenda sinoira è una singolare, antica e tipica usanza piemontese.

La stessa denominazione della merenda sinoira riassume sinteticamente il concetto: sinoira deriva da sina, ossia cena nel dialetto piemontese, infatti si colloca proprio tra l’orario dello spuntino pomeridiano e quello del pasto serale.

Quest’usanza in origine veniva praticata dai contadini durante le lunghe giornate di lavoro estive o nel periodo della vendemmia, quando fra le 17 e le 18 avevano bisogno di rifocillarsi per poter continuare a lavorare fino al calar del sole. Solitamente i cibi che si portavano erano dettati dalla praticità di poter essere mangiati in modo veloce senza bisogno di sedersi a tavola.

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Gli alimenti più frequenti erano: pane, salame, formaggio, frittate e la soma d’aj, il tutto accompagnato da un vino di produzione propria. Ad esempio nel pinerolese si usava bere il picheta.

La merenda sinoira Piemonte
La merenda sinoira Piemonte

Con l’ascesa al ceto borghese, e il passaggio a condizioni di vita migliori, questo costume si diffuse anche nella classi più ricche, per raggiungere anche quelle cittadine. Infatti la merenda sinoira iniziò ad essere proposta la domenica nel tardo pomeriggio nelle case di villeggiatura in campagna e venne praticata soprattutto in estate, all’aperto, sotto i pergolati, quando si ricevevano degli ospiti.

Si trattava di un buffet, consumato prevalentemente in piedi, di antipasti freschi sia di origine borghese sia di origine contadina, come la carne e le zucchine in carpione, le acciughe al verde e al rosso, il vitello tonnato, l’insalata russa, la capricciosa, ecc.

Negli anni Ottanta del Novecento veniva considerato molto chic essere invitati ad una di queste merende.

Ultimamente la merenda sinoira si è trasformata nell’aperitivo proposto in numerosi locali, è diventato molto di moda fra i giovani ed ha assunto il nuovo connotato di abbondante aperitivo da cui il nuovo termine “apericena”. Il successo di questa forma di ristorazione soprattutto fra i giovani è dovuto ai prezzi modici con i quali è possibile consumare una quantità di cibo paragonabile ad una cena.

Anche in questo caso i piatti proposti vengono serviti a buffet e spesso i consumatori rimangono in piedi con il proprio piatto a chiacchierare. In estate, ovunque sia possibile, questo rito viene consumato all’aperto, ritornando così alla pratica iniziale.

Clara Lanza

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende