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Vino Doux d’Henry: il rosato autoctono del Pinerolese

Da Alessandro Maldera

Febbraio 12, 2014

Il Doux d’Henry è un vitigno a bacca nera autoctono del Pinerolese, in Piemonte con un nome francese che richiama il passato storico del territorio. Le sue caratteristiche ampelografiche uniche e la produzione di vini rosati intensi e fragranti lo rendono una scelta interessante per chi cerca nuove esperienze di degustazione.

Nonostante la sua ancora limitata diffusione, questa bevanda sta  conquistando un posto di rilievo tra i vini autoctoni del Piemonte.

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La Storia di Doux d’Henry

Il Doux d’Henry, noto anche come Gros d’Henry e Doun d’Henry, è un vitigno che viene coltivato principalmente nella provincia di Torino,  nel Pinerolese. Nonostante sia autoctono, il  nome potrebbe far pensare a una provenienza francese. Infatti, il motivo di questo nome è attribuito alla storia della regione Piemonte.

Si ritiene che il nome “Doux d’Henry” sia legato al re  Enrico II, che regnava sulla Francia quando Pinerolo passò per la prima volta sotto il controllo francese. Durante un suo viaggio in Piemonte all’inizio del 1600, si dice che il sovrano transalpino  abbia avuto occasione di degustare un vino amabile che lo entusiasmò. Da qui deriverebbe il nome “dolce d’Enrico” o “Doux d’Henry“.

Caratteristiche del Vitigno

Il vitigno Doux d’Henry presenta caratteristiche ampelografiche uniche che lo distinguono dagli altri vitigni. La foglia del vitigno è di medie dimensioni, di forma pentagonale, pentalobata o trilobata. I grappoli di uva sono mediamente compatti, con forma spargolo, conica o piramidale. Gli acini del Doux d’Henry sono di dimensioni medie o grandi, di forma sferoidale, e la buccia è di colore blu-nera, poco pruinosa e consistente.

Doux d’Henry :il vino di Enrico IV Pinerolo Torino
Doux d’Henry

Viticoltura e Vinificazione

Il vitigno richiede particolari cure e attenzioni durante la coltivazione. E’ un vitigno a bacca nera con la pelle sottile quindi più suscettibile alle malattie fungine e al marciume. Per questo motivo, spesso viene coltivato insieme ad altri vitigni impollinanti per garantire una maggiore resistenza alle malattie.

La maturazione del Doux d’Henry è relativamente tardiva, ideale per le zone fresche e luminose del Piemonte. Inoltre, la fioritura tardiva riduce il rischio di danni causati dalle piogge che potrebbero ridurre il raccolto.

Per quanto riguarda la vinificazione, il Doux d’Henry è utilizzato principalmente per produrre vini rosati intensi, dal colore rosso rubino. Questi vini presentano un profumo fresco e fruttato, che li rende piacevoli da degustare.

Il Vino Doux d’Henry

La bevanda ha una gradazione alcolica minima del 10%. A differenza del passato, quando veniva spesso miscelato con altre varietà di uve, oggi il Doux d’Henry viene vinificato in purezza in conformità con il disciplinare di produzione dei vini a Denominazione di Origine Controllata (DOC) Pinerolese.

E’ un vino leggero, fresco e gradevole che ben si presta ad accompagnare antipasti e pasticceria secca. Nonostante sia ancora poco conosciuto al di fuori della regione del Piemonte, il Doux d’Henry ha ottenuto la tutela della DOC Pinerolese nel 1997, che garantisce che almeno l’85% del vino provenga da questo vitigno.

Doux d’Henry :il vino di Enrico IV Pinerolo Torino

La riscoperta

Negli ultimi anni, il vino ha suscitato un interesse crescente tra gli appassionati di vino che cercano varietà uniche e rare. Le vigne di Doux d’Henry coprono attualmente solo 17 ettari di vigneto, quasi esclusivamente nel Piemonte occidentale. Come detto la produzione è limitata, ma l’attenzione crescente verso i vini autoctoni e di qualità potrebbe portare a una maggiore diffusione oltre i suoi confini regionali.

Articolo aggiornato il 05/12/2023

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende