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Caselle, l’aeroporto nipote di quello di Mirafiori

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C’è un luogo, a soli 16 km da Torino, che noi tutti conosciamo. E tutti chiamiamo Caselle.

Non tutti forse ne pensiamo le miglior cose ma lì, sul territorio dei comuni di Caselle Torinese, San Francesco al Campo e San Maurizio Canavese, sorge l’aeroporto Sandro Pertini.

Croce e delizia della prima capitale d’Italia.

Quello che non tutti sanno è che l’aeroporto, figliol non tanto prodigo di Malpensa nato nel 1953, è il nipotino di un aeroporto che si trovava esattamente dalla parte opposta della città, in quel di Mirafiori sud.

In servizio dal 1910 fino alla seconda guerra mondiale, il primo aeroporto cittadino è stato lui, ideato e costruito nel 1908 dalla Società Aviazione Torino, un Aereoclub italiano.

Inaugurato ufficialmente due anni dopo, nel 1911, fu una delle chicche dell’Esposizione Internazionale di Torino di quell’anno, organizzata per festeggiate i primi 50 anni della neonata Italia.

Aristide Faccioli, ingegnere ed amante delle automobili, insediò qui i suoi hangar.

Francesco Darbesio, amico del suddetto ingegnere, progettò e collaudò il primo aereo Made in Italy, acquistato poi dal Regio Esercito che, record poco felice, lo utilizzò in Libia durante la guerra.

In tanti presero qui il brevetto di volo e ben presto l’aeroporto divenne base operativa del primo Battaglione Aviatori.

Ma al di là di tristi record militare, val la pena ricordare che proprio da qui partì il primo volo postale italiano.

Caselle, l’aeroporto nipote di quello di Mirafiori

E prima che facciate battute di cattivo gusto, sappiate che è arrivato a destinazione con successo. Quattro ore per portare a Roma 200 kg di posta e 100 copie del più famoso quotidiano locale!

Il successo tra le due guerre fu indubbio.

E nel 1921 l’aeroporto fu dedicato a Gino Lisa, pilota torinese medaglia d’oro della prima guerra mondiale.

Ma alla fine della seconda guerra le condizioni del nonno di Caselle erano disastrose.

Distrutto da bombardamenti ripetuti, molti hangar e parte della Torre di Controllo, di cui oggi si vedono solamente i ruderi, vennero abbattuti.

E così, la voglia e la necessità di avere una nuovo e più funzionale aeroporto portò le amministrazioni a guardare altrove, verso Caselle, dall’altra parte della città.

E nessuno mai più ha potuto mirar a los flores dall’alto del cielo così come si faceva dalla Reggia cittadina.

Irene Perino

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