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Torino: le stazioni ferroviarie di una volta

Da Alessandro Maldera

Aprile 16, 2012

E’ Intorno agli anni ’80 del secolo che iniziò a definirsi la vocazione meccanica della nostra città con la creazione delle Officine Savigliano. Queste ultime destinate alla produzione di materiale rotabile per le ferrovie, che stavano vivendo una potente fase di sviluppo.

Tutte le linee ferroviarie della città di Torino furono costruite a raso, vale a dire allo stesso piano stradale (unica eccezione il breve tratto della Torino-Ceres da stazione Dora a via Cigna). E questa situazione creava forti disagi nella circolazione ed ai cittadini (passaggi a livello, fumo delle locomotive, ecc.).

L’abbassamento del piano ferroviario

Nel 1905, su sollecitazione del comune di Torino, si cominciò a chiedere l’abbassamento del piano ferroviario.

I tratti interessati furono: linea Torino-Genova (da corso Sommeiller a Torino Smistamento), linea per Modane (da Torino Smistamento ad oltre il «Bivio La Grangia» e dall’uscita di Porta Nuova al «Quadrivio Zappata») e la linea per Milano (dal «Quadrivio Zappata» a corso Vittorio Emanuele II).

I lavori, iniziati nel 1911, furono sospesi durante il primo conflitto mondiale ma, dal 1923, ebbero una forte ripresa.

Le opere collegate

Oltre ai lavori tipicamente ferroviari (posa di tutti i tratti a doppio binario) notevoli furono le opere collaterali come la trincea di 4 chilometri profonda 7 metri, la costruzione di due cavalcavia (su corso Dante e Bramante) e la ricostruzione del cavalcavia di corso Sommeiller. L’inaugurazione ufficiale avvenne nel 1928.

Le FS avevano progettato di abbassare il piano anche di Porta Susa e del tratto tra Porta Susa e stazione Dora. Il primo intervento però non si fece poiché si preferì continuare a tenere il servizio merci. E nemmeno si fece il secondo per il problema dell’attraversamento di corso Regina Margherita. Il comune di Torino progettò, quindi, di eliminare il passaggio a livello costruendo il sottopasso stradale.

Il tratto tra corso regina Margherita ed il confine cittadino rimase a vista e senza attraversamenti (in sopraelevata su corso Principe Oddone, in trincea su buona parte di corso Venezia e a pari livello dalla zona di via Breglio).

I cambiamenti in epoca moderna

Nel 1979 la regione Piemonte elaborava un piano dei Trasporti definendo prioritario il nodo di Torino.

I primi lavori vennero eseguiti sulla tratta dalla rinnovata stazione di Torino-Lingotto a Trofarello col quadruplicamento dei binari. Poi dal 1984 si cominciò a parlare del Passante intendendolo come una nuova linea a doppio binario tra Torino Lingotto e Porta Susa.

Torino Porta Nuova è ad oggi classificata come la terza grande stazione italiana, con circa 192 mila transiti giornalieri e 70 milioni di frequentatori l’anno. Ha una posizione strategica all’interno del tessuto urbano, è il punto di maggiore concentrazione delle linee di trasporto pubblico.

Con la sua posizione in corso Vittorio Emanuele II, tra via Paolo Sacchi e via Nizza, ogni giorno accoglie circa 350 treni.

La nascita di Porta Nuova

Torino Porta Nuova risale al 1861, anno in cui iniziarono i lavori ad opera dell’ingegnere Alessandro Mazzucchetti.

Il progetto combinava il rigore funzionale con le caratteristiche rappresentative e monumentali tipiche degli edifici affacciati su piazza Carlo Felice.

In occasione dell’Esposizione Universale del 1911 furono eseguiti importanti lavori di ampliamento per rendere la stazione idonea a ricevere i numerosi visitatori.

Le modifiche degli Anni Quaranta e Cinquanta

Nel 1940 vennero introdotte rilevanti modifiche per conseguire una migliore sistemazione degli uffici compartimentali e postali e fu costruito un grande edificio su via Nizza.

Nell’atrio fu realizzata una nuova copertura in cemento armato e, sul fronte principale, fu posta una seconda facciata vetrata interna. Nel corso di interventi successivi furono realizzate le due gallerie che fiancheggiano le ali dei due fabbricati.

Nel 1951 fu realizzata la galleria di testa, larga 30 metri e lunga 150, con una struttura portante costituita da 33 capriate a traliccio con profilo a ginocchio poste in senso trasversale.

Le Olimpiadi del 2006

Quando nel 2006 Torino ospita i XX Giochi olimpici invernali ed i IX Giochi Paralimpici Invernali si registra il punto di rinascita della città. Viene inaugurata la prima linea della metropolitana di Torino.

Altre opere pubbliche come il “passante ferroviario” e i lavori per la nuova stazione ferroviaria di Torino Porta Susa. Insieme ad altre grandi opere di riqualificazione che sono state compiute e continuano ad effettuarsi, come il progetto dell’alta velocità di cui si è largamente discusso e che solleva ancora non poche opposizioni, intendono rendere la capitale dei Savoia, dopo essere stata capitale d’Italia e capitale dell’Industria, anche capitale di un turismo in costante ascesa.

Laura Savina

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende