Torino non è ancora ai livelli di Roma e Venezia, ma i dati sull’incremento dei flussi turistici sono tutto sommato incoraggiati. Una città che troppo spesso è ricordata nel resto del mondo solo per la Fiat e la Juventus e non per il notevole patrimonio monumentale e artistico, sta vivendo anni di riscatto dopo le Olimpiadi invernali.
Non è stato però solo l’appuntamento del 2006 a determinare un tale incremento del turismo, ma anche eventi “attira-turisti” come l’ostenzione della Sindone e i festeggiamenti dei 150 anni dell’Unità d’Italia hanno dato il loro contributo.Secondo l’ultima rilevazione di Touring Club, che si attiene ai dati dell’Atl, nel 2010, anno appunto dell’Ostensione della Sindone, i visitatori sono stati 1,96 milioni e i pernottamenti 5,7 milioni, con una media di quasi 3 a testa.
Quest’anno, se il trend analizzato fino a novembre sarà confermato a dicembre, ci sarebbe un aumento di circa 700.000 visitatori (più di 2,6 milioni in totale) e di 1,3 milioni di pernottamenti (circa 7 milioni).Dati in linea con quelli di tutto il Piemonte, che forse ancor più di Torino ha beneficiato dei giochi invernali 2006: in regione gli arrivi sono passati in cinque anni da 1.209.485 nel 2004 a 1.482.822 nel 2008.
Ancora più significativo il dato sulle presenze: da 3.937.645 a 5.272.428. Entrambi gli indicatori registrano un forte incremento tra il 2007 ed il 2008, per l’appunto un probabile effetto dell’aumentata notorietà del territorio dopo le Olimpiadi.
Gli incrementi più consistenti si sono verificati nelle Valli di Susa e del Pinerolese, confortanti anche i dati del Canavese e delle Valli di Lanzo. Le strutture alberghiere sono passate dalle 483 del 2004 alle 527 di fine 2008, ma, soprattutto, gli agriturismi sono saliti da 68 a 119 ed i Bed & Breakfast da 153 a 328.
Trend che è continuato negli anni successivi: nel 2010 sono state rilevate 12,3 milioni di presenze, con un incremento del 6,6% rispetto al 2009, e 4 milioni di arrivi con un + 5,7% sul 2009.
L’industria turistica piemontese conferma la prevalenza del mercato nazionale (8,1 milioni di presenze e +5%), ma con una crescita anche del mercato estero (4,2 milioni di presenze e +11%): quest’ultimo vede sempre in testa la Germania con +10,6% di presenze, seguita da BeNeLux (+12,5%), Francia (+4,5%) e Svizzera (+10,5%). In forte crescita con + 48% anche il mercato polacco, mentre riprendono quota, dopo un calo nel 2009, Usa e Russia.
Sul fronte dei prodotti strategici, Torino e l’area metropolitana come detto registrano una crescita sia degli arrivi, sia delle presenze. La montagna tiene sia per la stagione invernale (con la crescita del 2% del mercato nazionale), sia per la stagione estiva (con la crescita del mercato estero del 6%), i laghi migliorano con 2,9 milioni di presenze, in crescita del 7%, e 787mila arrivi, in crescita del 4%.
È il mercato estero a trainare il trend positivo con +14% di arrivi e +13% di presenze rispetto all’anno precedente. Ottima la performance delle colline: le presenze dal mercato estero raggiungono quasi 1,5 milioni con un incremento del 14% e i 613mila arrivi segnano +11% .
Chiudiamo con un’analisi dei flussi turistici provenienti all’estro: la Francia copre per Torino il 41% dei flussi in entrata, solo il 16% del totale Italia. I flussi turistici provenienti da Francia, Svizzera e Germania rappresentano il 70% dei flussi totali per Torino, a fronte di un inferiore ma pur sempre cospicuo 56% per l’Italia intera. Il complesso degli altri paesi europei rappresenta, di conseguenza, solo il 21% per Torino, a fronte di un 38% per il totale nazionale.
Riccardo Ghezzi